A Night in Berchidda [2cd]

Progetto: Italian Trumpet Summit
Etichetta: Time In Jazz
Anno: 2002

Novembre 2000. Il tema del Festival del 2001 è già deciso: Orfeo! Un festival dedicato al mito che cerca relazioni non solo con l’Orfeo cantore e musicista ma anche con la favola in musica monteverdiana nella quale il geniale ed innovativo compositore cremonese scrive per primo, nella introduzione all’opera, una parte per 5 trombe anche se, nel 1607, lo strumento non ha ancora ne il nome ne la conformazione odierna.
Da li quindi l’idea di un festival sui trombettisti. Quelli ‘mitici’ però. Mitici non solo perché conosciuti dal pubblico ma perché con una idea di suono personale, aerea ed in qualche modo sognante.
E subito i primi nomi, le prime telefonate e gli e-mail: sei concerti principali e tanti altri più piccoli e in acustico ma soprattutto sei progetti importanti che possano formare quel puzzle che da sempre caratterizza Time in Jazz, il piccolo grande festival di Berchidda.
Dunque l’americano di Los Angeles Jon Hassell naturalmente (chi meglio di lui poteva incarnare il tema scelto) e poi a ruota il norvegese Nils Petter Molvaer, il polacco Tomatz Stanko, il Moscow Art Trio con il corno di Arkadij Shilkloper, il trombonista barese Gianluca Petrella, la Kocani Orkestrar macedone per gli happening pomeridiani e… manca un sesto progetto… che fare dunque?
Mi viene una idea folle. Un sestetto di trombe italiane! Anzi una Italian Trumpet Summit! Chi chiamare pero? Bhe… c’è l’imbarazzo della scelta ora in Italia, ma se proprio bisogna decidere andiamo a pescare in generazioni diverse; dai più grandi ai più piccini: Rava, Ambrosetti, Boltro, Tamburini e Bosso. E poi, scusate, mi ci metto anche io visto che faccio gli onori di casa…
Chiamo allora timoroso Enrico a Corniglia credendo di aver pensato una fesseria immensa ed invece lui si dimostra entusiasta! Forse perché la sua casa ha la vista sul mare e ciò lo rilassa… penso tra me e me. Chiamo allora Ambrosetti ed idem! Bhe, forse è fatta mi dico, e telefono poi a tutti gli altri e tutti la stessa reazione.

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Tamburini preparerà qualche arrangiamento e gli altri pezzi li decideremo li per li. Del resto il tempo per fare le prove non c’è ed io durante i giorni del festival corro come un coniglio a destra e a manca saltando da un concerto in una chiesa in campagna ad un concerto aperitivo al Museo del Vino.
E quale ritmica poi? Bhe, facile anche li: quella del quintetto Rava-Fresu che in qualche modo è già affiatata e che ci permetterà di navigare a vista senza intoppi e con un groove pazzesco! Dunque Bollani, Pietropaoli e Gatto. E’ definitivamente andata! Concerto programmato per il 14 Agosto 2001 nella quindicesima edizione del Festival Time in Jazz: una piccola prova in acustico nel pomeriggio nell’unico luogo fresco possibile che è la Biblioteca comunale tra una tiliccas e un bicchiere di Vermentino e poi via sul palco ‘vestito’ per l’occasione dallo scenografo Gabriele Amadori e con il suono magnifico di Marti Jane Robertson.
Che dire di più se non che quella sera d’estate c’era una atmosfera elettrica (anche una bella brezza estiva che arrivava dal mare) e che tutto si è svolto come un gioco davanti ad un pubblico entusiasta (diverse migliaia di spettatori) tra sorrisi, pacche sulle spalle e grandi sorrisi compiaciuti? Unica nota stonata: Enrico Rava ci comunica la mattina per telefono che non si sente bene; anche se non è niente di grave preferisce non mettersi in viaggio ed il Trumpet Summit si riduce a cinque trombe.
Ma non è grave: gli otto musicisti diventano dieci quando alla fine salgono sul grande palco di Piazza del Popolo (e neanche tanto ‘in sordina’) Antonello Salis con la ‘Fisa’ e Gianluca Petrella per la jam finale sul tema di ‘The Theme’, per appunto.
Il resto è qui, nelle note della musica di un doppio CD che documenta (integralmente e senza nessun taglio come nello spirito di questa etichetta che si inserisce nel più ampio progetto di archiviazione dei concerti di Time in jazz registrati dal 1988 ad oggi) la straordinaria magia degli incontri che, a Berchidda, spesso avvengono.

Paolo Fresu