Kind of Porgy and Bess

Progetto: Paolo Fresu Sextet
Etichetta: RCA/Victor-BMG
Anno: 2002

E' da qualche anno che inseguo ostinatamente la famosa opera di George Gershwin Porgy & Bess prima con l’esecuzione integrale 'restaurata' e filologica della mitica seduta di registrazione di Miles Davis e Gil Evans del 1958 (trascritta interamente da Gunther Shuller e pubblicata, per ora solo in Italia nel 2001, per le Edizioni Il Manifesto assieme all'Orchestra Jazz della Sardegna) ed oggi con questa mia interpretazione personale. L’intento è quello di scrivere una nuova synopsis che racconti l’appassionante vicenda di tutta una comunità di colore ambientata nel South Carolina tra pescatori e piantagioni di cotone (tratta dal romanzo dello scrittore bianco Edwind DuBose Heyward) attraverso una rilettura moderna alla quale contribuiscono molti dei gruppi e degli artisti con i quali ho la fortuna e l’onore di collaborare stabilmente da diversi anni e che riassumono, assieme al Quintetto italiano con il quale ho pubblicato il precedente lavoro "Mélos" sempre per la BMG Francia, la mia parabola artistica come leader di formazioni longeve. Una visione nuova dell'opera Gershwiniana dunque, grazie al personale suono della chitarra del franco-vietnamita Nguyên Lê, la follia pianistica e la mediterraneità della fisarmonica di Antonello Salis, la straordinaria voce ed il sacro Oud del tunisino Dhafer Youssef assieme alla creatività di una ritmica affiatata quale è quella con Furio di Castri e Roberto Gatto. Una Porgy & Bess cosmopolita per una storia d'amore universale e multietnica ed una opera nuova in quanto vissuta e filtrata con i suoni ed i ritmi del nuovo tempo ed in qualche modo già anticipata, in Metamorfosi del 1999, con la composizione "Note di un Libretto per un'Opera mai scritta". Ma Kind of Porgy & Bess vuole essere anche un omaggio a Miles e Louis che, in modo diverso, mi hanno da sempre ispirato ed accompagnato nel mio percorso musicale. Per questo ho attinto dagli ormai storici dischi di Davis con Gil Evans e di Armstrong con Ella Fitzgerald senza però tralasciare alcune parti dell’opera originale ‘nuove’ in quanto non usate finora nel repertorio jazzistico. Per questo qua e la mi sono divertito a citare, come si fa quando si raccoglie nella memoria per raccontare, alcune cose che amo nella speranza di poterle condividere con voi.
Buon ascolto! Paolo

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